Appello per Eyad

Israele non darà a Eyad Al-Hallaq e alle migliaia di palestinesi uccisi a sangue freddo la giustizia che meritano.

La nostra richiesta: la Corte penale internazionale deve indagare su questi crimini e ritenere responsabili Israele e gli individui.

Firma questa petizione in modo che possiamo aggiungere il tuo nome a una lettera al procuratore della Corte penale internazionale, Fatou Bensouda, che richiede indagini e responsabilità legittime.

Eyad era un palestinese con autismo che frequentava un centro per i bisogni speciali a Gerusalemme. Lungo la strada lì una mattina, la polizia israeliana lo ha ucciso con tre colpi al centro del suo corpo da vicino. La tutrice di Eyad, Warda, ha supplicato per la sua vita e ha gridato alla polizia in ebraico e in arabo che si trattava di una persona con disabilità.

Ma la polizia israeliana non l’ha ascoltata ed ha eseguito comunque. Eyad è morto un deposito di rifiuti a cielo aperto terrorizzato e confuso per quello che stava succedendo.

Perché è successo?

È stato assassinato perché è palestinese. È stato profilato dalla polizia israeliana. Pensavano che avesse un’arma, anche se le sue mani erano vuote e determinato che era un terrorista perché aveva i guanti.

Migliaia di palestinesi hanno perso la vita a causa di un sistema che disumanizza e li svaluta. Israele ha ripetutamente mancato nel condannare e ritenere responsabili coloro che commettono questi crimini. La giustizia non è offerta ai palestinesi.

Le forze israeliane continuano a comportarsi impunemente e prendere la vita palestinese.

Dobbiamo unirci per chiedere giustizia perché Israele non la assicurerà. Facciamo sentire la nostra voce collettiva.

Firma la petizione in modo che possiamo sollecitare il Tribunale penale internazionale ad agire e dare a Eyad e migliaia di palestinesi la giustizia che meritano.

English: https://secure.everyaction.com/AMed5_6g90KOYwuC3T2Krg2
French: https://secure.everyaction.com/UmXxqC12q0KJpU_ldYgISA2
Spanish: https://secure.everyaction.com/wezuWZcufkyVd0v36COQMw2

Lettera aperta al ministro degli Esteri Luigi Di Maio

“Chiediamo quindi al Ministro di usare rapidamente tutto il peso dell’influenza internazionale del nostro Paese per spingere i ministri degli affari esteri dell’UE a operare per la revoca del blocco, trattandosi ora letteralmente di una questione di vita o di morte. Come ha affermato il dottor Mike Ryan, direttore esecutivo del Programma per le emergenze sanitarie dell’OMS, è necessaria solidarietà globale per combattere la pandemia, siamo “forti solo quanto lo è l’anello più debole” e “nessuno di noi è al sicuro finché non siamo tutti al sicuro“.

Leggi il testo della lettera completa

Lettera aperta all’Alto rappresentante dell’UE per gli Affari Esteri Josep Borrell

Chiediamo all’UE e ai governi europei di:

➢ Utilizzare immediatamente tutte le misure economiche e politiche, comprese le sanzioni e le misure di ritorsione previste dal diritto internazionale, per fare pressione sul governo israeliano affinché ponga fine all’assedio di Gaza;

➢ Garantire, in stretto contatto con i ministri della salute di Gaza e Cisgiordania, la consegna diretta alle autorità sanitarie locali di adeguate spedizioni di forniture mediche e sanitarie necessarie per l’individuazione del Coronavirus e per la gestione delle persone colpite, nonché gli articoli necessari per la prevenzione della sua diffusione nella comunità e negli ospedali locali;

➢ Consentire a coloro che non possono essere curati a Gaza di raggiungere senza problemi altri ospedali.

Leggi il testo della lettera completa

Ue-Israele, un caso di complicità

I fondi per la ricerca UE sono stati una importantissima fonte di finanziamento per accademici, aziende, e istituzioni statali, e tra loro una quantità di aziende del militare e di quelle coinvolte negli illegali insediamenti di Israele. Sebbene Israele non sia un paese UE, dal 1995 richiedenti israeliani hanno potuto avere accesso a fondi UE per la ricerca sulle stesse basi degli Stati membri attraverso l’accordo di associazione UE-Israele.

Per molti anni la società civile europea e palestinese insieme ad organizzazioni per I diritti umani hanno manifestato la preoccupazione circa il fatto che I soldi dei contribuenti UE andassero ad aziende e istituzioni israeliane accusate di crimini di guerra e coinvolte in violazioni del diritto internazionale e dei diritti umani.

L’Unione Europea per anni ha espresso grande preoccupazione e condanne relativamente alle esecuzioni mirate e alle colonie illegali – e dunque dovrebbero essere finanziate aziende che appoggiano queste attività illegali?

Leggi la denuncia completa dell’Eccp (European Coordination of Committees and Associations for Palestine)

Rischi a lungo termine di aumento delle malattie non infettive nei dopoguerra: cambiamenti nella salute riproduttiva a Gaza, Palestina, fattori coinvolti e conseguenze nel tempo

I determinanti della salute riproduttiva e dei neonati. In questo studio identifichiamo i cambiamenti nel tempo e i fattori ambientali che interferiscono: uno documento per la prevenzione dei danni.

Environmental Injustice and Resistance – Paola Manduca in London

A main effect of war, occupation and neo-colonial policies is the ecological crisis. This is a reality from Palestine, Morocco to Iraq, and it is already undermining the socioeconomic and basis of life in the region. Its effects are seen in disruptive climate change, polluting extractive industries, exhaustion of natural resources, water scarcity and wars leaving behind metals delivered by modern ammunition, D.U and white phosphorus as in Iraq and Gaza. It is this tragic state of affairs that creates “sacrifice zones”, where socio-environmental conflicts over land, resources and livelihoods take centre stage. People across the region are demanding jobs, sovereignty, a safeenvironment and accountability for those who abuse their power as well as building alternatives.

Tuesday, 9th April 2019 18:30-21:00
P21 Gallery
21 Chalton Street, London NW1 1JD, UK
+44 20 7121 6190 | info@p21.org. uk | www.p21.gallery
Registered Charity Number 1153141

Environmental injustice and resistance: the leaflet

 

Newweapons-onlus is a member of the World Birth Defects Movement – www.worldbirthdefectsday.org/activities

 

Cena solidale

La salute dei neonati a Gaza come è cambiata dal 2011 e quali sono i fattori delle guerre e dell’assedio ad avere prodotto questi cambiamenti negativi: Nwrg onlus continua a lavorare su questi temi e spera nel vostro sostegno per continuare il lavoro.

Paola Manduca presenterà la attività portata avanti nella maternità dell’ospedale al Shifa dal 2011 ad oggi.

 

Cena solidale
Circolo Bianchini – Piazza Romagnosi 3 – Genova
venerdi 29 marzo 2019 – ore 19.30

Progetti 2019

Continuiamo a sviluppare dal 2011, con continuità di metodologie, la sorveglianza della salute alla nascita nell’ospedale Shifa di Gaza, in parallelo con l’indagine sulla contaminazione delle madri da metalli pesanti.

Il nostro progetto principale è di estendere la sorveglianza attraverso il registro delle nascite a tutte e quattro le maternità principali di Gaza per coprire il 60-70% di tutte le nascite nella Striscia di Gaza nel 2019.

Per questo progetto, che coinvolge 38 collaboratori medici ed ostetriche, stiamo raccogliendo fondi. Per ciascun ospedale la spesa è di 13.000 euro e la durata 4 mesi. Si può attivare il lavoro anche gradualmente, un ospedale alla volta.

Altri progetti per cui cerchiamo sostegno immediato

Data la situazione molto fragile della sanità a Gaza anche questi piccoli progetti sono molto importanti.

Training di medici in Italia

Sarebbe necessario un training di aggiornamento di tre mesi all’estero per un medico, con priorità nei campi della Genetica medica, nefrologia o clinica pediatrica. Noi abbiamo possibilità di tutorare e inserire un giovane medico in un laboratorio o ospedale a Genova, o a Firenze o a Napoli e speriamo di partire presto con un primo borsista. La persona sarà scelta dai direttori medici di Pediatria e dal direttore del dipartimento risorse umane del Ministero della Salute di Gaza e tornerà a lavorare nel suo ospedale una volta fatto il training. Nelle precedenti esperienze di training in Italia da noi sostenute nel 2013, e bloccate per la impossibilità di ottenere permessi di viaggio sino ad ora, i medici che ne hanno fruito sono ora responsabili rispettivamente del reparto di cura intensiva neonatale nello Shifa e del reparto di cardiologia Pediatrica al Nasser pediatrico. Il fatto è che non potendo studiare fuori per anni la qualificazione di questi giovani medici è di capitale importanza per migliorare la salute pubblica infantile.

Incluso il viaggio, il costo totale sarà tra 4000 e 5400 euro, a seconda della sistemazione abitativa che identificheremo. Per la preparazione dei documenti sono richiesti 3-4 mesi ed il training potrebbe idealmente iniziare subito dopo le vacanze estive.

-Finanziamento di una borsa di lavoro e formazione per un’ostetrica in Gaza. L’ammontare mensile che serve a coprire l’assegno è di 350$, quindi per un anno 4.200$ (circa 3.800 euro). La persona lavorerà come unità addizionale del reparto e sarà integrata nel training pratico.

La selezione della borsista sarà fatta in accordo con il direttore della Maternità o della scuola di ostetricia e la persona potrebbe iniziare a lavorare appena i fondi sono disponibili.

La persona che riceverà la borsa firmerà un contratto e mensilmente riceverà, e firmerà di aver ricevuto, il salario di formazione.

L’uso delle vostre donazioni sarà in accordo alle fattibilità immediate. Per primo copriremo il training, poi la borsa di formazione, e per il resto accumuleremo per far partire i progetti negli ospedali.

Se ci mandate una mail (wexgaza@gmail.com) vi faremo sapere come abbiamo usato i fondi ogni 6 mesi.

NWRG- onlus vi chiede di sostenere il suo lavoro di solidarietà a Gaza per la salute delle donne e bambini e in collaborazione professionale con i medici e infermieri.

per donazioni libere NWRG-newweapons research groups- onlus  

IBAN IT59Y0501801400000011670924   BIC CCRTIT2T84A

Destina il 5 x mille a  NWRG-onlus (newweapons research group, Genova, riportando il nostro codice fiscale : 95170020101

L’attività di NWRG-Onlus

Missione e azioni di NWRG-Onlus, in pillole

Il nostro gruppo, NewWeapons Research Group (NWRG), è stato fondato nel 2006 per studiare scientificamente l’impatto della guerra e dei residui bellici sulla salute delle persone che sono state prese di mira con la nuova generazione di armi (per la maggior parte prodotte negli Stati Uniti e in Israele) che vengono utilizzate dall’inizio del 21 secolo.

Il nucleo del gruppo è composto da scienziati e lavora sempre in stretta collaborazione con professionisti delle comunità mediche e scientifiche locali ed internazionali.

Abbiamo iniziato il nostro lavoro affermando che ci collochiamo dall’altra parte delle armi, quella del bersaglio, e lavoriamo per identificare e rimediare ai danni inflitti alle persone.

La nostra politica è di pubblicare i risultati del nostro lavoro di ricerca su riviste scientifiche internazionali con referee. Questi sono quindi disponibili per qualsiasi uso / reclamo appropriato.

Storia in pillole.

Siamo nati nel 2006 in risposta a una appello di chirurghi di emergenza in Libano e a Gaza e abbiamo indagato, per quanto possibile, date le limitazioni poste dal governo a quel tempo, l’uso di armi nuove e inusuali.

Abbiamo anche collaborato con i colleghi in Iraq sulla questione dell’aumento dei difetti alla nascita a Falluja e della correlazione con la contaminazione da metalli pesanti.

Il nostro lavoro a Gaza è iniziato regolarmente nel 2009.

A Gaza NWRG ha svolto lo studio degli effetti a lungo termine sulla salute della popolazione, e in particolare sui neonati, di fattori fisici, chimici, biologici e psicologici che agiscono su un popolo che vive in un piccolo territorio, sottoposto a periodici bombardamenti, stress ambientale continuo e condizioni di vita drammaticamente precarie.

NWRG ha pubblicato i risultati del lavoro di ricerca scientifica su riviste internazionali nel settore.

In primo luogo abbiamo dimostrato la presenza di metalli pesanti, tossici e cancerogeni, nelle armi utilizzate durante gli attacchi di “Piombo Fuso” nel 2008-09, e prima ancora, nel 2006.

Gli attacchi militari nel 2008-2009, 2012 e 2014 a Gaza non solo hanno causato nell’immediatezza migliaia di vittime e centinaia di persone con disabilità e la distruzione generalizzata di edifici, comprese molte strutture ospedaliere, ma hanno lasciato sostanze estremamente tossiche e stabili nell’ambiente.

Abbiamo dimostrato che questo determina un alto livello di contaminazione delle persone, più rischiosa per le donne in età riproduttiva.

La contaminazione dell’ambiente, unita ad un assedio sempre più grave che non ha permesso la riabilitazione delle strutture igieniche e delle strutture sanitarie compromesse, sono seri fattori di rischio per la salute riproduttiva.

Studiando l’impatto che questi contaminanti hanno sulla salute riproduttiva a Gaza, dove nascono ogni anno circa 60.000 bambini, abbiamo dimostrato che a Gaza c’è stato un forte aumento di nascite premature e di bambini con malformazioni (difetti alla nascita) a partire dal 2006.

Abbiamo anche dimostrato che la presenza di malformazioni è associata alla contaminazione con metalli pesanti dei neonati in utero.

Nei due anni dopo gli attacchi militari del 2014, la contaminazione delle donne è rimasta elevata come nella loro immediatezza, mostrando che il rischio continua ad essere molto alto per la salute dei neonati. Coerentemente la frequenza di nascite pretermine e con difetti alla nascita ha continuato a crescere sino al 2018. Nel 30% dei casi questi neonati muiono nel primo mese dalla nascita.

I diversi periodi di lavoro a Gaza sono stati condotti in collaborazione con il personale medico della Striscia, in particolare con quello di reparti pediatrici, maternità e terapia intensiva neonatale.

Nel 2017 l’associazione NWRG diventava NWRG-onlus.

Abbiamo diffuso nelle comunità mediche e scientifiche l’analisi sulla situazione di salute e contaminazione / sicurezza a Gaza, in collaborazione con i colleghi del mondo (“An open letter for the people in Gaza”, luglio 2014, The Lancet vol 384, No. 9941) e attraverso una decina di pubblicazioni scientifiche su riviste internazionali con revisori.

Qui di seguito le recenti attività

– Abbiamo inviato fondi per le emergenze sanitarie dall’aprile 2018, tramite l’associazione inglese Medical Aid for Palestinians, per sostenere i bisogni degli ospedali pieni di pazienti colpiti da Israele durante la Marcia del Ritorno. Lo abbiamo fatto con i fondi ottenuti attraverso un appello ad hoc per le esigenze mediche di emergenza.

– Abbiamo continuato le indagini scientifiche (e pubblicato i risultati) sulla contaminazione da detriti di armi, in collaborazione con gli ospedali Shifa, Taher, Al-Aqsa e Al Awda a Gaza, l’Università Islamica di Gaza, l’Università Alqsa di Gaza, l’Università di Napoli, Università di Tampere in Finlandia, il CNR di Pisa, la Bond University in Australia.

– Continuiamo a sviluppare dal 2011 con continuità metodologie e sorveglianza della salute alla nascita, nell’ospedale Shifa di Gaza.

Nel tempo abbiamo ricevuto fondi per la ricerca sulla salute riproduttiva dalla Cooperazione Italiana, da Interpal UK, dalla fondazione Jacob, ma la maggior parte dei nostri progetti è sostenuta da donazioni individuali, anche piccole.

-Nel 2012, sulla base dell’esperienza della situazione delle strutture sanitarie e la conoscenza delle carenze di strumentazione, soprattutto per la diagnostica, un gruppo di professori e ricercatori universitari ha lanciato il Progetto per i bambini di Gaza, che indirizza i suoi sforzi a sostegno delle esigenze di aggiornamento professionale e formazione all’estero e di fornitura di strumenti diagnostici in maternità e unità di terapia intensiva neonatale a Gaza. Ciò è stato fatto anche in collaborazione con l’associazione umanitaria Maniverso-onlus, Italia.

Questi partner sono ancora con noi.

– Abbiamo sostenuto (con borse di studio di 3 mesi) la formazione in Italia di neonatologi e pediatri di Gaza in collaborazione con l’ospedale pediatrico del Bambin Gesù a Roma. Nonostante numerosi tentativi non siamo riusciti a proseguire questo progetto sino a fine 2018 perché non siamo stati in grado di ottenere per i medici il permesso da parte di Israele o dell’Egitto di lasciare Gaza.

– Abbiamo emesso l’appello internazionale (luglio 2017 in collaborazione con l’associazione Cultura è Libertà “Gaza deve vivere per la vita di tutta la Palestina”, particolarmente rivolto all’Unione Europea per agire per fermare il blocco di Gaza (appello aperto che può essere sottoscritto su we4gaza.org)

Nel maggio 2018 abbiamo aggiunto sullo stesso sito una lettera “alla gente di Gaza che marcia per il ritorno”, e nel giugno 2018 abbiamo rinnovato l’appello sullo stesso sito, “we4Gaza, un anno dopo”, con aggiunte e analisi più approfondite. Questi appelli puossono essere ancora firmati online su we4gaza.org.

-Dal 2018 abbiamo affiancato l’European Coordination of Committees and Associations for Palestine (ECCP) nelle iniziative di lobbying per invitare il Parlamento europeo ad assumere le responsabilità dettate dalle stesse motivazioni fondanti dell’UE per la difesa dei diritti del popolo palestinese, rendendo disponibile la documentazione in occasione della sessione congiunta della Commissione per i diritti umani (DROI) e della Delegazione per i rapporti con la Palestina (DPAL) del 26 aprile 2018 e abbiamo supportato l’eurodeputato italiano Sergio Cofferati (membro DPAL) nella preparazione di interrogazioni scritte alla Commissione Europea sulla situazione a Gaza e gli impegni dell’UE.

– Lo scorzo autunno abbiamo mandato un terzo ecografo alla Maternità dell’ospedale Taheer, a Rafah.