La situazione in Palestina ed Israele è sempre più grave. Si susseguono omicidi e violazioni dei Diritti umani da parte della potenza occupante, senza che la cosiddetta “Comunità internazionale” si muova. Al contrario, anche da parte dell’Unione Europea si continuano ad avere 2 pesi e 2 misure nei confronti di uno Stato, quello israeliano, “in cui vige l’Apartheid”, secondo Amnesty International.
Di fronte a questi fatti, c’è bisogno di un rinnovato impegno a fianco della popolazione palestinese e dei settori più avanzati della società israeliana. Un impegno che rompa il silenzio, le complicità e gli affari degli insediamenti illegali dei coloni israeliani.
Tra le tante iniziative internazionali, vi segnaliamo questa importante Iniziativa dei Cittadini Europei (ICE) per chiedere una legge che metta fine “al commercio con gli insediamenti” da parte dell’Unione Europea. Come dice lo stesso appello delle forze che lo promuovono, si tratta di “regolare le transazioni commerciali con soggetti di Paesi occupanti basati o operanti in territori occupati impedendo l’entrata nel mercato dell’UE di prodotti provenienti da tali luoghi.
Infatti, sebbene gli insediamenti illegali costituiscano un crimine di guerra, la UE permette il commercio con loro. Questo commercio favorisce i profitti derivanti dall’annessione e contribuisce all’espansione di insediamenti illegali nel mondo. Noi chiediamo una legge della UE che metta fine al commercio con gli insediamenti illegali una volta per tutte”.
Il nostro Partito, da sempre impegnato in battaglie internazionaliste, appoggia la petizione.
L’Italia ha l’obiettivo di raccogliere 55.000 firme entro la fine dell’anno. Vi chiediamo quindi di firmare e fare firmare questa Iniziativa dei Cittadini Europei (ICE) nel più breve tempo possibile, nonché di diffonderla.