Stop al blocco di Gaza

Il 2022 segna il 15° anno di un blocco totale della striscia di Gaza da parte di Israele.

2,3 milioni di palestinesi vivono nella più grande prigione a cielo aperto del mondo, privati dei diritti umani fondamentali. Il blocco, applicato sistematicamente con intenzione, è parte integrante della politica dell’apartheid che frammenta la Palestina storica e domina il suo popolo.

Il blocco nega il passaggio di persone e merci dentro e fuori Gaza, rendendola totalmente isolata e invisibile dal resto del mondo. Il mondo viene a conoscenza di Gaza solo quando è sotto pesanti attacchi militari – 4 volte negli ultimi 15 anni.

Il blocco è una violenza silenziosa quotidiana e continua ed ha un impatto su ogni aspetto della vita. Sebbene gli abitanti di Gaza siano noti per la loro straordinaria capacità di recupero, 15 anni di blocco disumano li hanno portati a un punto di rottura. È necessaria un’azione urgente.

 

Lo scopo di questa campagna è quello di

· Evidenziare l’urgenza di una soluzione politica
· Pretendere la revoca immediata e incondizionata del blocco · Sostenere l’unità palestinese

Porgiamo la nostra mano ai palestinesi nei loro sforzi per l’autodeterminazione, la libertà e la dignità.

 

Le richieste elencate nel position paper

Non c’è Palestina senza Gaza e non c’è Gaza vivibile con il proseguimento del blocco

(Testo del volantino preparato per l’azione del 30 marzo a Genova, Italia)

Gaza è stata un punto focale degli attacchi di Israele attraverso un blocco continuo estremamente intenso per 15 anni.

Il blocco ha causato grave de-crescita, sofferenza e mancanza di beni essenziali per la vita della popolazione di Gaza: acqua potabile, medicinali e cure mediche, diritto di circolazione e commercio.

Il blocco ha vietato inoltre l’uso delle risorse naturali della terra e della zona di pesca e le produzioni autosufficienti manifatturiere e industriali.

Il blocco aggrava la negazione dei diritti all’autodeterminazione del popolo, già inibito dai 55 anni di occupazione della Palestina.

Il blocco ha reso impossibile la contiguità tra i palestinesi e ha promosso all’esterno la falsa idea che Gaza sia una questione separata, mentre piuttosto è il risultato di una forma grave dello stesso apartheid imposta all’insieme delle terre colonizzate.

Portare in primo piano la terribile situazione di Gaza, il rapporto tra Gaza e la Palestina e l’oppressione sistematica dei palestinesi, è il motivo per cui chiediamo l’arresto immediato e incondizionato del blocco di Gaza, come passo urgente ed essenziale per la libertà di Palestina.

 

Unisciti alla campagna “libertà per Gaza” ORA

Questa campagna è un’iniziativa dell’ECCP, il Coordinamento Europeo dei Comitati e delle Associazioni per la Palestina (ECCP) dedicato alla lotta del popolo palestinese per la libertà e la giustizia. ECCP ha sede a Bruxelles e ha uno status giuridico di organizzazione senza scopo di lucro ai sensi del diritto belga. https://www.eccpalestine.org/

 

Appello all’azione il 30 marzo

La campagna “Stop il blocco di Gaza” inizia il 30 marzo, il Giorno della Terra, un giorno cruciale nella lotta del popolo palestinese per reclamare la propria terra dove ha vissuto per secoli. In questo giorno del 1976 il governo israeliano annunciò l’espropriazione di un’ampia fetta di terra palestinese che scatenò una protesta diffusa in tutta la Palestina storica, non solo nella Cisgiordania occupata ma anche all’interno di Israele. Questo giorno è quindi celebrato come il giorno del diritto dei palestinesi alla loro terra indigena e dell’unità.

Il 30 marzo segna anche l’inizio della Grande Marcia del Ritorno (GMR) a Gaza 4 anni fa (2018). Da 40.000 a 50.000 manifestanti hanno marciato verso la recinzione di confine che separa Gaza da Israele, sostenendo simbolicamente il loro diritto al ritorno e alla libertà di movimento sancito dal diritto internazionale e dalla dichiarazione sui diritti umani. Da quel giorno la GMR è continuata ogni venerdì per più di un anno. L’esercito israeliano ha aperto il fuoco contro i manifestanti disarmati. Ciò ha provocato un numero sbalorditivo di morti e feriti di civili tra cui donne, bambini e anziani, anche disabili. Questo è stato un crimine di guerra. Ma fino ad oggi nessun responsabile è stato imputato.

A Gaza, il costo umano per commemorare la GMR con un’altra simile protesta è stato troppo alto, vista la brutale repressione militare passata e presente. Il popolo di Gaza osserverà questo giorno ricordando i propri caduti e le proprie perdite, ma anche con rinnovata sfida contro il blocco, l’oppressione e l’ingiustizia. Mostriamo la nostra solidarietà alla popolazione di Gaza attraverso un’azione sui social media a livello europeo per commemorare la giornata e segnare l’inizio della campagna.

 

Unisciti a noi nell’azione sui social media il 30 marzo

Le locandine in varii formati in Italiano sono disponibili qui:
. https://drive.google.com/drive/folders/18Jb4r8IozSR188XWJcTp4CddiHEbbqE4

 

Gli hashtag

#LandDay #StopGazaBlockade #EndIsraeliApartheid #FreePalestine #ReunitePalestine

#Giorno della Terra #StopGazaBlocco #EndIsraeliApartheid #Palestina libera #Riunire la Palestina

Tutti gli hashtag e gli strumenti per i social

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Support this initiative proposed by European Union citizens

Ensuring Common Commercial Policy conformity with EU Treaties and compliance with international law

We seek to regulate commercial transactions with Occupant’s entities based or operating in occupied territories by withholding products originating from there from entering the EU market. The Commission, as Guardian of the Treaties, has to ensure consistency of Union’s policy and compliance with fundamental rights and international law in all areas of EU law, including CCP. It must propose legal acts based on the Common Commercial Policy to prevent EU legal entities from both importing products originating in illegal settlements in occupied territories and exporting to such territories, in order to preserve the integrity of the internal market and to not aid or assist the maintenance of such unlawful situations. The initiative thus invites the Commission to submit a proposal for a legal act under the Common Commercial Policy which is general in nature and does not target a specific country or territory.

Sostegno allo screening per malattie infettive neonatali nella striscia di Gaza

Siamo lieti di annunciare il nuovo progetto di NWRG per il 2022, sostenuto con i fondi Otto per Mille della Chiesa Valdese.

“Sostegno allo screening per malattie infettive neonatali nella striscia di Gaza, Palestina” che si svolgerà nei reparti ospedalieri di Cura Intensiva Neonatale, in collaborazione con il locale Ministero della salute.
Il progetto ha lo scopo di rilevare i casi di sepsi neonatale ed individuarne le cause al fine di assegnare un’adeguata terapia ai soggetti colpiti.
La sepsi neonatale è un’infezione del sangue e la prima causa di morte dei neonati: rappresenta circa il 50% dei casi di letalità neonatale tra quelli ricoverati nei reparti di cura intensiva. Intervenire rapidamente può prevenire la morte o danni permanenti al neonato, come danni irreversibili al cervello, ritardo dello sviluppo, epilessia o danni ad altri organi. La sepsi è affrontabile con identificazione immediata e terapia antibiotica mirata. A Gaza attualmente mancano i presidi materiali per farlo.
A Gaza nascono circa 70.000 bimbi all’anno e il 10% viene ricoverato nei reparti di cura intensiva; di questi circa il 50% è a rischio o ha sepsi.
Da qui la motivazione del nostro progetto. Il contributo sarà quindi potenzialmente di proteggere/salvare circa 3.500 neonati all’anno dalle conseguenze di questa infezione.
In questo momento i materiali diagnostici per la sepsi sono a stock zero. Fornendo i materiali per le diagnosi laboratoriali, visto che protocolli e personale sono già disponibili, possiamo promuovere immediatamente la continuità di un servizio salvavita. Le analisi che si potranno fare sono necessarie, inoltre, ad identificare la terapia antibiotica più adeguata, data l’alta diffusione di ceppi batterici, i primi responsabili di sepsi, che sono resistenti ad un ampio numero dei comuni antibiotici.
Il nostro gruppo, avendo collaborato scientificamente per 10 anni in progetti nelle Maternità di Gaza, è documentato sull’importanza di mantenere il programma di diagnosi e cura delle sepsi neonatali.

Emergenza Gaza

New Weapons Research Group onlus
ti chiede di sostenere il suo lavoro di solidarietà e collaborazione professionale con i medici e infermieri di Gaza per il monitoraggio e il miglioramento della salute  materna e dei neonati.

  • Destina il 5 x mille
    NWRG-onlus, Genova
    riportando il nostro codice fiscale : 95170020101
  • Donazioni libere
    IBAN: IT59Y0501801400000011670924
    SWIFT code CCRTIT2T84A

Covid, un aggiornamento sui dati

Il declino di casi a fine febbraio si è verificato in concomitanza con la ripresa del lockdown. Il successivo incremento è stato rilevato dieci giorni dopo la fine del lockdown. Nuovi coprifuochi notturni sono in vigore da sabato 27 marzo.

Vaccini arrivati in Palestina:

• 60.000 dosi di Sputnik V dagli Emirati Arabi Uniti a Gaza
• 10.000 dosi di Sputnik V dalla Russia alla West Bank
• 2.000 dosi di Moderna da Israel alla West Bank
• 14.400 dosi di AstraZeneca da COVAX alla West Bank
• 9.600 dosi di AstraZeneca da COVAX a Gaza
• 25.740 dosi di Pfizer da COVAX alla West Bank
• 11.700 dosi di Pfizer da COVAX a Gaza
• 120.000 palestinesi con permesso di lavoro in Israele sono stati vaccinati da Israele con Moderna nel mese di marzo.

Fonte: Mondoweiss

Monitoraggio Covid Gaza

A Gaza il 15  sono entrati il 19 Febbraio 2.000 vaccini Sputnik inviati dalla Autorità Palestinese e il 22 febbraio gli Emirati Arabi Uniti ne ha mandato 20.000. Stanno vaccinando le persone fragili e il personale medico.

Stiamo monitorando l’andamento del Covid 19 a Gaza con i dati del Ministero della Salute di Gaza. Qui l’ultimo punto è del 17 febbraio.
Per updates settimanali ed altre informazioni sul covid19 a Gaza vedi www.we4gaza.org

Attività 2020: il rapporto annuale

Approvato il bilancio 2020 delle attività dell’associazione.

Tra le principali:

  • Acquistato un nuovo ecografo con sonde pediatriche per il reparto di neonatologia dell’ospedale Shifa di Gaza, in sostituzione di quello non più utilizzabile per guasto irreparabile che era stato già dall’associazione fornito anni fa. L’apparecchiatura, arrivata a Ramallah, è ora in attesa di ottenere l’autorizzazione ad entrare in Gaza.
  • Presentati due progetti d’intervento a Gaza, in accordo con il locale Ministero della Salute, uno per l’estensione del registro dei difetti alla nascita su 4 ospedali della Striscia e l’altro per il sostegno allo screening per malattie metaboliche congenite (fenilchetonuria e ipotiroidismo congenito) dei neonati, entrambi presentati alla Chiesa Valdese per il finanziamento con i fondi dell’Otto per mille. L’eventuale approvazione dei progetti verrà comunicata presumibilmente in autunno.
  • In corso contatti con i rappresentanti dell’Organizzazione Mondiale della Sanità in Palestina e con alcuni europarlamentari per cercare di avviare un progetto pilota, finanziato dall’Unione Europea, per la fornitura regolare di farmaci salvavita alle strutture sanitarie della Striscia di Gaza.
  • Collaborazione con le associazioni aderenti al Coordinamento europeo tra le associazioni per la Palestina (ECCP), volta a informare e sensibilizzare opinione pubblica e Organi politici dell’UE e dei singoli Stati sulla necessità di favorire il rispetto dei diritti fondamentali di tutti i popoli, ed in particolare del popolo palestinese, e di evitare azioni ed interventi (a livello economico, commerciale, di collaborazione tecnico-scientifica, militare ecc.) che possano contribuire a negare tali diritti.

Il verbale dell’assemblea – italiano

The report – English